12 maggio: Giornata Internazionale dell’Infermiere.
12 maggio: Giornata Internazionale dell’Infermiere. Ma in Italia chi si prende cura di chi cura?
Oggi, 12 maggio, celebriamo la Giornata Internazionale dell’Infermiere, una ricorrenza fondamentale per ricordare l’importanza di una professione che ogni giorno rappresenta la spina dorsale del nostro sistema sanitario. Ma quest’anno, più che una festa, è l’occasione per lanciare un grido d’allarme: l’Italia sta perdendo i suoi infermieri.
Il dato è drammatico. Ogni anno mancano all’appello circa 10.000 infermieri. Dal 2022, oltre 6.500 professionisti hanno lasciato il Servizio Sanitario Nazionale, mentre più di 42.000 si sono cancellati dall’albo negli ultimi quattro anni. Un esodo silenzioso ma costante, alimentato da pensionamenti, migrazioni all’estero e, sempre più spesso, abbandoni della professione.
Dietro a questi numeri si nasconde un sistema in crisi, dove la dedizione e il sacrificio non sono più sufficienti. Il salario medio lordo di un infermiere italiano si attesta intorno ai 38.500 euro annui, circa 10.500 euro in meno rispetto alla media europea di circa 49.000 euro lordi annui. A fronte di stipendi così bassi, turni massacranti e condizioni di lavoro sempre più difficili, non sorprende che le iscrizioni ai corsi di laurea in infermieristica siano in netto calo.
La domanda è inevitabile: chi si prenderà cura di chi, se nessuno vuole più farlo?
È tempo di affrontare questa emergenza con serietà. Serve un piano straordinario di attrattività per la professione infermieristica. Non basta più riconoscere il valore degli infermieri solo durante le emergenze o a parole. Servono azioni concrete:
- Aumento degli stipendi lordi, per allinearli agli standard europei
- Riorganizzazione degli orari di lavoro, per garantire un equilibrio tra vita e professione
- Investimenti nella formazione, per offrire percorsi qualificanti e motivanti
- Condizioni lavorative dignitose, soprattutto negli ospedali di frontiera, dove la pressione è costante e si lavora spesso con personale ridotto e risorse insufficienti
- E, soprattutto, restituire dignità e rispetto a chi ogni giorno si prende cura degli altri
Perché oggi, sempre più spesso, il personale sanitario preferisce cercare “frontiere” più dignitose all’estero, piuttosto che restare in un’Italia che troppo spesso lo sottopaga, lo sfrutta e lo dimentica.
Se non ci svegliamo adesso, rischiamo di perdere tutto: non solo migliaia di professionisti preziosi, ma la possibilità stessa di garantire un’assistenza sanitaria di qualità.
Oggi non bastano le celebrazioni. Oggi serve coraggio. Serve scegliere di investire nella sanità, negli infermieri, nel nostro futuro.
Domodossola 12 Maggio 2025
La Segreteria Fials VCO